La Fobia Sociale Generalizzata è sovrapponibile a diversi disturbi psicopatologici, tanto che solo in tempi recenti è stata riconosciuta come disturbo specifico. Comunque, per alcuni disturbi la sintomatologia è maggiormente differente: Fobia Sociale Specifica per una situazione (i sintomi si presentano limitatamente a situazioni specifiche), agorafobia (l’evitamento delle situazioni sociali è secondario al timore di avere attacchi di panico in tali contesti) e alcune psicosi (nella schizofrenia i timori sono accompagnati da allucinazioni e dal mancato riconoscimento dell’eccessiva preoccupazione). Elementi centrali del disturbo di Fobia Sociale Generalizzata sono la vergogna e la metavergogna. La vergogna è definita da Castelfranchi (1988) come “una specifica emozione consistente nel timore o dispiacere che sia compromesso un nostro scopo della buona immagine o autostima”. La metavergogna consiste nella vergogna di vergognarsi: “una persona può temere e assumere che un osservatore lo giudicherà male per il fatto stesso che sta sperimentando vergogna” (Orazi e Mancini, 2004). L’effetto della metavergogna sulla vergogna consiste dunque nella intensificazione di frequenza e severità della vergogna provata. Intensificando il senso di vergogna, la metavergogna crea le condizioni affinché, da un lato, vengano aumentati i comportamenti di che alimentano il circolo vizioso e l’intensità della risposta emotiva, e dall’altro venga aumentata la focalizzazione sui prodromi (fisiologici) dell’emozione aumentando la probabilità che l’emozione si presenti con una certa intensità.
La vergogna e la metavergogna sono quindi le emozioni centrali della Fobia Sociale Generalizzata, per una diagnosi di tale disturbo è comunque necessaria una valutazione specialistica da parte di uno psicologo, unno psicoterapeuta o uno psichiatra. La psicoterapia ha sviluppato molte tecniche e strategie per fronteggiare tale disturbo che spesso può essere notevolmente attenuato.