In età prescolare (3-5 anni) i bambini risultano emotivamente più sofisticati di quanto si pensasse (sperimentano colpa e vergogna). I sintomi di una possibile depressione sono sia internalizzanti che esternalizzanti:
tristezza/irritabilità,
apatia, riduzione di interesse per il gioco,
lamentele somatiche (vomito, asma, dermatite, allergie, dolori addominali, cefalea, alopecia),
contenuti “depressivi” del gioco comportamenti auto-etero aggressivi,
dipendenza e ansia.
sentimenti di inadeguatezza e di inferiorità, insicurezza, bassa tolleranza alle frustrazioni
difficoltà di socializzazione,
disturbi del sonno (incubi),
disturbi dell’alimentazione,
variazioni del peso
perdita di funzioni acquisite (motricità, linguaggio, aspetti cognitivi, controllo sfinterico),
estrema stanchezza,
senso di colpa eccessivo.
Anche nei bambini prescolari si possono osservare autovalutazioni negative, che possono riguardare aree specifiche o coinvolgere tutte le aree della vita del bambino; la negatività si osserva nell’uso di termini estremi per descrivere situazioni o eventi in soli termini negativi. La depressione si presenta spesso in comorbilità con Disturbi d’Ansia o Disturbi della Condotta.
Il trattamento della depressione in età prescolare necessità di intervento precoce.
Prevede interventi psicoterapeutici diadici (genitore e figlio) con lo scopo di potenziare le sviluppo emotivo nel bambino e rendere il genitore un efficace regolatore emozionale esterno per il bambino.
Gli aspetti centrali del trattamento riguardano:
Enfasi sulle capacità di esperire emozioni positive ad alta intensità;
Capacità di regolare emozioni negative;
Rafforzamento delle capacità del bambino di identificare emozioni in sé e negli altri.
Identificazione di punti di forza e debolezza del genitore.
È importante precisare che il solo fatto di presentare uno o più sintomi di quelli sopra riportati non implica una condizione patologica, la depressione non è solo un insieme di sintomi, che possono presentarsi in chiunque, ma è un modo di funzionamento della persona che produce in modo costante e ricorsivo un quadro sintomatologico tipico. Certo è che il presentarsi di uno più sintomi di una certa intensità e che non spariscono spontaneamente, pone l’opportunità di una valutazione specialistica.